Storia della stampa 3D

Breve storia della stampa 3D

Da qualche anno a questa parte il mondo della stampa 3D è diventato sempre più comune sia in campo industriale/professionale, come in quello amatoriale.

Generalmente si pensa che la stampa 3D sia relativamente moderna e recente, ma non è così.

Tutto iniziò negli anni ’80 e prosegui nel decennio successivo.

Durante questo arco temporale furono sviluppate tre differenti tipologie di prototipazione rapida.

Queste tre tipologie non sono altro che le principali tecnologie utilizzate tutt’oggi:  SLA (stereostilografia), SLS (Selective Laser Sintering) e FDM (Fused Depostion Modelling).

Per maggior chiarezza cerchiamo di ripercorrere abbastanza velocemente le principali tappe che hanno reso possibile l’utilizzo delle stampanti 3D a chiunque.

Tutto iniziò negli anni ’80 quando il Dr. Hideo Kodama sviluppò un sistema di prototipazione rapida basato sulla solidificazione di strati di resina tramite l’esposizione alla luce ultravioletta.

La solidificazione dei diversi strati permetteva così di ottenere un solido 3D.

Purtroppo il Dr. Hideo Kodama non ebbe tutti i requisiti per depositare il suo brevetto.

Nel 1984 Chuck Hall depositò un brevetto ed inventò la parola stereolitografia termine abbreviato in SLA.

La tecnologia SLA altro non è che il processo ideato dal Dr. Hideo Kodama, cioè la solidificazione di strati di resina tramite luce ultravioletta

Tecnologia di stampa SLA

Nel 1987 Carl Deckard sviluppò una differente tecnologia di stampa, la Selective Laser Sintering SLS, in questo caso non viene più impiegata resina da solidificare, ma si utilizzano polveri metalliche che vengono sinterizzate, strato dopo strato, tramite l’impiego di un laser.

Tecnologia di stampa SLS

Passiamo ora alla tecnologia di stampa più conosciuta e che è entrata maggiormente nell’immaginario collettivo, si tratta della FDM Fused Deposition Modeling.

Questa tecnica venne sviluppata da Scott Crump nel 1988, che decise di sciogliere della plastica tramite una pistola per colla a caldo in modo da poter depositare strati di plastica.

Tecnologia di stampa FDM

Come succede con qualsiasi cosa, basti pensare i vari elettrodomestici presenti in casa (televisori, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie,…) ed i diversi apparecchi tecnologi che ci circondano (computer, smartphone,…) e chi più ne ha più ne metta, anche le stampanti 3D inizialmente erano poco accessibili in quanto ingombranti e costose, ma grazie all’evoluzione che ebbe inizio nei primi anni ‘90 la stampa 3D è potuta diventare alla portata di tutti.

Il passo più significativo di questa evoluzione è da ricondurre principalmente alla nascita delle stampanti open source.

La prima stampante open source fu costruita nel 2005 grazie al dottor Adrian Bower ed al suo progetto RepRap (Replicating Rapid-Prototyper Project), che aveva come scopo di rendere la stampa 3D più accessibile, per far questo il progetto mirava al fatto che una stampante 3D fosse in grado di replicare i sui stessi componenti.

Mendel RepRap

Grazie a tutto questo, oggi le stampanti 3D, siano FDM o SLA risultano essere piuttosto diffuse e comuni grazie ai loro costi relativamente contenuti, ed alla loro semplicità di utilizzo.

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